ESISTENZE RESISTENTI: 30 giugno - 1 luglio: evento con BANDABARDÒ & CISCO

ESISTENZE RESISTENTI: 30 giugno - 1 luglio: evento con BANDABARDÒ & CISCO

Arci Piemonte 29-06-2022

Giovedì 30 giugno – Venerdì 1 luglio
EvergreenFest - Parco della Tesoriera - Corso Francia, 186/192 - Torino
“ESISTENZE RESISTENTI”
In memoria di Franco SBRAGIA e Giovanni BATTISTI

Giovedì 30 giugno, ore 20:
Incontro con Giovanni De Luna e Massimo Giannini

Venerdì 1 luglio, ore 21:
Concerto di BANDABARDÒ & CISCO
“NON FA PAURA TOUR”

Giovedì 30 giugno e venerdì 1 luglio il Parco della Tesoriera di Torino (Corso Francia, 186/192), nell’ambito dell’EvergreenFest, ospita «ESISTENZE RESISTENTI», evento organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, in collaborazione con ARCI Piemonte, e dedicato a Franco SBRAGIA e a Giovanni BATTISTI, poligrafici de «La Stampa» e vittime della lotta al regime fascista. 

Giovedì 30 giugno, alle ore 20, lo storico Giovanni DE LUNA (docente di Storia contemporanea all’Università di Torino, autore di numerosi saggi tra i quali La Resistenza perfetta, La Repubblica inquieta e Il Partito della Resistenza. Storia del Partito d’Azione) ed il direttore del quotidiano «La Stampa» Massimo GIANNINI, moderati da Emiliano PAOLETTI, direttore del Polo del ‘900, animeranno il dibattito intitolato «1922-2022: Esistenze Resistenti», ricordando le figure di Franco Sbragia e Giovanni Battisti ed approfondendo i temi della marcia su Roma, del fascismo, della Resistenza e della Memoria.
Introducono l’incontro i saluti istituzionali e gli interventi dei rappresentanti di Aned Torino, Anpi Comitato Provinciale di Torino ed Istoreto.

Venerdì 1 luglio, alle 21, sul palco dell’EvergreenFest saliranno BANDABARDÒ e CISCO: una delle band più longeve del panorama musicale italiano, con oltre 1500 concerti e più di 25 anni di attività, e la storica voce dei Modena City Ramblers, renderanno omaggio a Franco Sbragia e Giovanni Battisti con un concerto che è anche la tappa torinese del tour “Non fa paura”.

- INGRESSO GRATUITO -

“ESISTENZE RESISTENTI” è un progetto realizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con Arci Piemonte e Arci Valle Susa Pinerolo

Media Partner:
LA STAMPA

Con il patrocinio di: Aned Sezione di Torino “Ferruccio Maruffi”, Anpi Comitato Provinciale di Torino, Istoreto-Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”

Con il coinvolgimento di associazione Tedacà ed Evergreen Fest

“Non fa paura” è anche il titolo del nuovo album di Bandabardò e Cisco, con tracce tra brani inediti, oltre che cover e rivisitazioni di brani storici della produzione musicale sia di Bandabardò sia di Cisco. «“Non fa paura” tiene insieme tutto: la musica suonata sui dischi e sui palchi; la bellezza di tornare dopo due anni di stop quasi forzato del nostro settore a fare quello che amiamo; la fortuna di poterlo fare all’interno di un meraviglioso progetto che ha a che fare con qualcosa che è - proprio come la musica - molto preziosa, l’amicizia» (Stefano Cisco Bellotti).

Bandabardò può dirsi a buon diritto una delle live band più vitali in Italia. I suoi concerti sono feste straripanti d’affetto: il pubblico vi partecipa numerosissimo, cantando infaticabile ogni canzone, duettando continuamente con gli artisti sul palco, senza perdersi un solo verso, in uno scambio d’intesa che non smette mai di sorprendere. Un affetto che si traduce in grandi numeri non solo ai live: tredici album pubblicati (inclusi dischi dal vivo, progetti speciali e pubblicazioni estere), un DVD, un’autobiografia ufficiale e, in occasione dei 25 anni di carriera, una nuova versione di Beppeanna - “Se mi Rilasso Collasso” - cantata e suonata con Stefano Bollani, Caparezza, Carmen Consoli, Max Gazzè e Daniele Silvestri. Così negli anni anche la cartina geografica bardozziana si è estesa a macchia d’olio con le lunghe tournée che toccano anche Francia, Germania, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Polonia, Slovenia e persino Chiapas e Canada.

Stefano Bellotti, in arte Cisco, è stata la voce storica della band Modena City Ramblers dal 1992 fino al 2005, con loro ha realizzato otto album collezionando più di mille date in Italia e in Europa oltre ad aver fondato un genere che oggi tutti conosciamo come combat folk. Ha in seguito intrapreso il suo percorso da solista che lo vede alle prese con un cantautorato d’ispirazione folk-rock tra produzioni internazionali, teatro e letteratura. Anche la sua carriera da solista è caratterizzata da un numero elevatissimo di live, e l’eterogeneità della sua produzione lo ha portato anche a essere protagonista di tour teatrali e presentazioni di libri. Tante sono anche le collaborazioni, alcune tra le quali Casa del vento, Ginevra Di Marco, Bandabardò, Anchò, le Mondine di Novi, i Nomadi, Giulio Cavalli e il “The Liberation Project” ideato da Dan Chiorboli insieme a Phil Manzanera (Chitarrista dei Roxy Music).

Le strade di Bandabardò e Cisco si sono incrociate più volte, in studio di registrazione e su tantissimi palchi. Una condivisione profonda di suoni e idee che parte da lontano e nel 2022 approda a “Non fa paura”, un disco di inediti a più mani, e un tour insieme.

Daniele VALLE, vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione, così spiega la genesi di questo progetto: «Ogni anno, in occasione delle cerimonie del 25 aprile, ci si ritrova presso la sede de “La Stampa” per ricordare Franco Sbragia e Giovanni Battisti. Di loro si sa davvero poco. La targa commemorativa reca le date della loro morte e ci informa che erano poligrafici del giornale e “caduti per la libertà”. Di loro si è sempre raccontato fossero due giovani ventenni. Il Comitato Resistenza e Costituzione cerca di parlare alle nuove generazioni utilizzando anche linguaggi nuovi, a partire dalla musica. Ogni anno veniva organizzata una festa-concerto dedicata a figure di giovani partigiani come Dante Di Nanni, Emanuele Artom e le staffette partigiane Libera e Vera Arduino, per far capire ai più giovani che la Resistenza è stata fatta da ragazzi e ragazze della loro età ed è grazie alla loro scelta se oggi tutti noi, viviamo in un Paese libero e democratico. Dopo la pandemia abbiamo voluto ripristinare questa tradizione, dedicando la festa a Sbragia e Battisti ed invitando a suonare Bandabardò e Cisco».
La ricerca di ulteriori informazioni su Francio Sbragia e Giovanni Battisti ha riservato qualche sorpresa, grazie alla collaborazione con Istoreto, l’Istituto storico della Resistenza di Cuneo e l’Aned di Torino.

Franco Sbragia era nato a Roma il 1 dicembre 1920. Meccanico del reparto manutenzione de La Stampa, venne catturato dalla brigata nera l'8 marzo 1945 presso il Ponte Gesso a Cuneo e fucilato. Faceva parte della III Divisione Fossano della Brigata Valle Pesio. Aveva 25 anni. Oggi riposa al Cimitero Monumentale, nel cubo 31 del Campo della Gloria. Sul “Piemonte Repubblicano” (bisettimanale fascista politico-economico pubblicato a Cuneo) il 17 marzo del 1945 appare un breve articolo che così recitava: “Bandito ucciso da uno squadrista mentre tentava di prelevarlo”. Si racconta di uno scontro a fuoco tra un “bandito” ed uno squadrista avvenuto qualche giorno prima. “Dai documenti rinvenuti nelle tasche del bandito, questi risultò essere certo Sbragia Franco, di Torino, giornalista ausiliario. Egli, sotto il nome di Franco, apparteneva al gruppo di banditi operante in Valle Pesio”.
Giovanni Battisti, invece, non era un giovane antifascista. Nato a Modena il 13 marzo 1887, era addetto alle spedizioni de La Stampa. Arrestato dalle brigate nere nel marzo del ’44, arrivò al campo di concentramento di Mauthausen con il trasporto 34, su cui ci sono oltre 250 deportati dal Piemonte, a seguito degli scioperi del marzo 1944 (potrebbe essere stato catturato in quel contesto). Muore il 5 maggio del 1944, all’età di 57 anni.

«Quanto abbiamo scoperto, conferma come la lotta resistenziale e l’antifascismo siano stati un fenomeno complesso e variegato-aggiunge ancora Daniele VALLE-fu lotta che vide accomunati un giovane come Sbragia, che aveva trascorso praticamente tutta la sua vita sotto la dittatura senza conoscere cosa fossero democrazia e libertà, ed un uomo maturo come Battisti. Fu lotta che coinvolse donne e uomini, intellettuali e operai, militari e giovani che non avevano mai imbracciato un fucile, persone con idee politiche diverse - comunisti, socialisti, cattolici, liberali, azionisti – ma tutti accomunati dal dire no a Salò e ai nazi-fascisti, accomunati dall’aver scelto di stare dalla parte giusta della Storia e, attraverso le loro esistenze Resistenti, di aver riscattato la dignità smarrita dal nostro Paese a causa dell’alleanza con Hitler. Ricordare Sbragia e Battisti è anche un modo per ricordare che, oggi come allora, tutti coloro che ogni giorno scrivono, compongono, stampano e spediscono un giornale contribuiscono a dare parole e sostanza alla nostra libertà».

Per informazioni:
piemonte@arci.it - 011.4112498

 

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