ARCI aderisce allo sciopero generale del 16 dicembre indetto da CGIL e UIL

ARCI aderisce allo sciopero generale del 16 dicembre indetto da CGIL e UIL

ARCI Piemonte 10-12-2021

Non possiamo perdere un’altra occasione: redistribuire per investire sulla cura
ARCI aderisce allo sciopero generale del 16 dicembre indetto da CGIL e UIL

Arci nazionale aderisce allo sciopero generale indetto da CGIL e UIL per il 16 dicembre: saremo in piazza a Roma e parteciperemo alle manifestazioni che si terranno a Milano, Bari, Palermo e Cagliari.

Parteciperemo inoltre alla iniziativa di incontro CGIL – associazioni del prossimo 14 dicembre a Roma, che conferma e rafforza l’importanza del percorso permanente di dialogo e collaborazione intrapreso.
Nell’evento, aperto alla stampa, sarà presentato un instant book con i documenti sulla legge di bilancio prodotti dalle associazioni che partecipano al percorso permanente di confronto CGIL-Associazioni, che ci porterà anche alla partecipazione, in una iniziativa dedicata, alla Conferenza di Organizzazione della CGIL prevista a febbraio prossimo.
Anche l’Arci ha prodotto un documento sulla legge di bilancio e questioni collegate: è una presa di parola della nostra associazione su tutte le questioni calde di questa fase politica importante e delicata, alla quali sono collegate le preoccupazioni, i timori e le speranze di tante persone, comunità e territori.
Nonostante la crisi pandemica abbia colpito pesantemente anche noi, con le nostre basi associative e la maggior parte delle nostre attività chiuse per tanto tempo, rimaniamo convinti e continuiamo a batterci perché socializzazione, cultura, diritti, democrazia rimangano al centro di un vero e proprio progetto politico di uscita dalla crisi.
Abbiamo fatto l’impossibile durante il lockdown per sostenere le nostre comunità attraverso azioni sociali dirette di aiuto, mutualismo e solidarietà per rispondere ai bisogni materiali e culturali, per combattere solitudine e isolamento. Ci siamo resi conto ancora più di prima che la causa non sta solo nella crisi pandemica ma nel nostro modello di società.

Nelle comunità dove siamo, in tutta Italia, vediamo il meglio e il peggio della nostra società in questa fase. Vediamo crescere il numero di persone impaurite, frustrate, insicure. Prive di ancoraggi sociali e culturali. Vediamo crescere i femminicidi e la violenza contro le donne. Vediamo le giovani generazioni inascoltate e marginalizzate. Ma vediamo anche tante energie positive, che cercano un progetto credibile per esprimersi e sperimentano ogni giorno forme di auto-protezione e auto-promozione.

Noi siamo impegnati a dare voce a questo pezzo di società provando ogni giorno – attraverso la socialità, la ricreazione, le attività e iniziative culturali e sociali – a promuovere autorganizzazione, emancipazione, prossimità, coesione sociale.

In queste ore ancora una volta si prova a far saltare il nostro mondo con la riproposizione di una sciagurata norma che introduce l’Iva all’associazionismo e al volontariato. Ci si vuole equiparare ad un qualunque esercizio commerciale, mentre la nostra ragione sociale non è fare profitto, ma impegnarci per il bene comune.

Tutto ciò dopo che per troppo tempo nella pandemia le associazioni e il volontariato, tanto osannato da destra e sinistra, non hanno ricevuto un euro di ristori. Mentre eravamo e siamo in prima fila a sostenere le nostre comunità, abbiamo dovuto combattere per riuscire a essere inseriti fra i destinatari degli aiuti.

Ma non ci fermeremo. Approfitteremo di tutti gli spazi possibili, anche nella realizzazione del PNRR, per ricostruire comunità, società, socialità, emancipazione, inclusione e partecipazione, più di quanto già facciamo con i nostri mezzi ogni giorno nelle nostre comunità con le nostre basi associative.

Siamo convinti che sia indispensabile una presa in carico, da parte delle istituzioni, dei bisogni materiali, culturali, civili e persino etici della maggioranza della popolazione. E che siano necessari un progetto convincente di futuro, la restituzione di diritti di cittadinanza effettiva a tante persone sempre più escluse, una politica finalizzata alla cura delle persone, del vivente, del pianeta. Continueremo ad agire e batterci perché ciò accada.

Insieme davvero si può fare la differenza.

Roma, 10 dicembre 2021 - arci.it

Allegati:

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