Chiavacci (Arci): “Apertura del governo sulle attività di somministrazione alle associazioni no profit. Ora un intervento legislativo immediato”

Chiavacci (Arci): “Apertura del governo sulle attività di somministrazione alle associazioni no profit. Ora un intervento legislativo immediato”

ARCI nazionale 20-01-2021

Dichiarazione di Francesca Chiavacci - Presidente nazionale

ROMA, 20 GENNAIO 2021 – “L’ordine del giorno presentato dall’onorevole Susanna Cenni del partito democratico e approvato alla Camera in occasione della discussione del Decreto Natale, che impegna il Governo a consentire alle associazioni di promozione sociale la possibilità di svolgere le attività economiche complementari della somministrazione di alimenti e bevande per i propri soci, è certamente una buona notizia e rappresenta un primo segnale di attenzione per la grave situazione in cui si trovano i nostri circoli nel territorio. Ma serve ora un intervento legislativo immediato perché le associazioni, come denunciato più volte dall’Arci, sono ormai allo stremo e non possono aspettare ancora.
L’ordine del giorno parte dal riconoscimento del ruolo dell’associazionismo di promozione sociale per la coesione delle comunità, uno dei soggetti più attivi nel fronteggiare l’emergenza legata alla pandemia, che ha cercato di rispondere ai bisogni dei più deboli e delle persone più in difficoltà.
Ma ricorda anche, come più volte sottolineato dall’Arci e dal Terzo Settore, che si tratta di uno dei settori più colpiti dalla crisi sul piano economico.
Un mondo che rischia di non sopravvivere, con le attività bloccate, le utenze e gli affitti da pagare, l’impossibilità di autofinanziamento dovuta alla nuova e prolungata chiusura dei circoli e all’impossibilità di esercitare le attività di somministrazione e ristorazione di cibo e bevande. E che è ancora in attesa di Ristori comunque insufficienti.
Una situazione insostenibile. Per questo bisogna fare presto, perché non c’è tempo da perdere.
Dopo questo primo segnale, con l’accoglimento dell’ordine del giorno, torniamo a chiedere al governo un intervento legislativo immediato e risorse sufficienti da inserire nel prossimo decreto Ristori per evitare la fine di migliaia di esperienze associative in tutta Italia. Sarebbe una dolorosa sconfitta per tutti”.

(arci.it)

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